In una fredda mattinata torinese, il super fifone Norby si è scontrato faccia a faccia con un lupo blu. E le sue ginocchia fanno ancora adesso “Ernesto-ernesto”!
Che dire, è stato emozionante. Lo scorso venerdì, nella bella cornice del museo del cinema qui a Torino si è svolta una conferenza stampa che aveva come ospite principale Silver, il papà di Lupo Alberto. Il motivo? La presentazione di un calendario (avente le illustrazioni di Silver) venduto per beneficenza insieme a Tv Sorrisi & Canzoni. E realizzato per l’associazione Enzo B, che si occupa di adozioni a distanza di bambini.
Peccato che l’evento non fosse minimamente pubblicizzato! Ma la sapiente rete di spie di mia madre (che per organizzazione penso potrebbe tranquillamente gestire l’FBI) mi ha fatto avere la notizia!
Informata Jessica (la disegnatrice di Norby) ci siamo fiondati all’appuntamento. Come in ogni spy story che si rispetti, avevamo un gancio. Un giornalista con cui non avevo mai nemmeno parlato. Perfetto! Dopo aver origliato sapientemente qualche discussione, abbiamo capito di chi si trattava… E con una mossa felina, l’ho acchiappato presentandomi.
La risposta è stata : “Ah, ciao Marco! Ti chiamo subito Guido!”
Panico. Cioè, questo signore è andato a prendere Silver che stava parlando con altra gente e lo ha portato da noi.
Panico. Lui si avvicina e io e Jessica ci pietrifichiamo. Sembravamo due nani da giardino. Balbettando ci siamo presentati, e abbiamo cominciato a scambiare due parole. E qui ho capito una prima grande lezione : i veri maestri, sono quelli che non ti fanno pesare il loro status.
E Silver non fa eccezione. Cavoli, stavo parlando con un mostro sacro del fumetto italiano, e lui è stato di una gentilezza e disponibilità disarmanti.
A quel punto, rotto il ghiaccio come nella pubblicità della Brancamenta, sono passato all’azione. Come Neo quando in Matrix si toglieva gli occhiali da sole, come quando Marco Pantani buttava la bandana in salita o come quando Braccio di Ferro mangia gli spinaci.
E lì, di fronte a tutti, l’ho tirato fuori senza vergogna. Il fumetto di Norby, s’intende.
Silver ha cominciato a sfogliarlo, mentre io e Jessica lo guardavamo nuovamente impietriti. Neanche Medusa con il suo sguardo avrebbe fatto di meglio! Comunque, ho spiegato a Silver un po’ di cose sul fumetto, sul fatto che era il nostro esordio e che sarebbe stato meraviglioso avere un suo parere. Con un sorrisone disarmante, ci ha risposto che l’avrebbe letto e che ci avrebbe scritto volentieri. A quel punto, sarei voluto svenire.
Abbiamo chiacchierato ancora un po’ e ne abbiamo approfittato per farci firmare un paio di calendari, per poi congedarci e assistere alla conferenza vera e propria.
Insomma, consegnare nella mani di uno dei miei miti d’infanzia e adolescenza un mio fumetto… Beh, è una sensazione difficile da spiegare. Di certo, è una di quelle soddisfazioni che ti ripagano di tanto tempo passato ad inseguire un sogno.
Vi lascio alle foto dell’evento, che gentilmente mi ha inviato uno dei fotografi conosciuti là sul posto, Luigi Sergio Tenani
Alla prossima!
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MDV