Ormai questi resoconti li faccio sempre giorni e giorni dopo il mio rientro e va a finire che perdo il senso e la passione del discorso che volevo fare. E si che di tempo per riflettere ne avevo parecchio, visto l’infinito viaggio di ritorno a causa della neve… 50 km/h in autostrada e un paio di incidenti mortali evitati. Tutto merito dei soliti cazzo di tir che a visibilità ridotta e asfalto scivoloso si mettono a fare sorpassi in terza corsia. E poi uno si chiede il perchè dei tanti decessi sulle strade.
Comunque!
Come sarà andata questa prima fiera del 2013?
Dai dai, abbastanza bene comunque!
L’inizio è stato decisamente traumatico. Non ero mai stato alla fiera di Rho e devo dire che andarci in macchina è un’esperienza mistica. Nel senso che ho tirato giù tutti i santi del paradiso per riuscire a capire dove lasciare la macchina per entrare. Per farvi capire: il venerdì mattina sono arrivato alle 8 in fiera e ho cominciato a spostare i primi scatoloni alle 9.30. Il delirio.
Poi la posizione dello stand non era quella che mi aspettavo, eravamo messi nel buco del culo della fiera e io (non altri che hanno pagato come me) non avevo la luce. Questo significava che dalle 16 del pomeriggio la postazione mia e dei vicini assomigliava più alle caverne dei goblin che non ad uno stand fumettistico. E, come vedete nella foto qua sotto, questo era il mio fantastico panorama!
Insomma, inizio traumatico. Poi per fortuna a poco a poco ci si abitua (ed è questa la cosa grave) e le cose filano via più lisce.
A livello di vendite le cose sono andate in proporzione abbastanza bene. Perchè dico in proporzione? Perchè dei 50.000 visitatori mi sa che solo un migliaio saranno EFFETTIVAMENTE passati a dare un’occhiata alle cose mie e dei miei vicini. Davanti a noi si sistemavano generalmente tutti quelli che dovevano mangiare. Ora, se tu visitatore vedi una zona bella ampia in fondo ad una fiera dove la gente mangia e magari anche un po’ scura, pensi forse che ci siano banchi interessanti?
Ecco, non voglio nemmeno sentire la risposta.
E poi tutto questo mi porta anche a pensare al tipo di pubblico che viene nelle fiere. A cui non gliene importa più di tanto del fumetto (tanto meno quello indipendente) e delle sue espressioni, ma che vuole avere lo spettacolo tutto intorno.
La presenza di così poche case editrici effettivamente dovrebbe far riflettere. Se la Bao Publishing, che al momento è una delle più interessanti case editrici italiane, non si fa vedere… Ed ha sede a Milano… Un motivo ci sarà!
Insomma, capite che se l’ospite più pubblicizzato in una fiera di fumetto è Max Pezzali che viene a parlare di Iron Man… Un problema c’è! E, beninteso, non sto scoprendo certo l’acqua calda. Però sto invecchiando e divento sempre più lamentoso… Uff.
Al di là di tutto però, la cosa bella è che nonostante tutto torno sempre con una carica più viva che mai. Ecco che, scrivendo, ritornano un po’ i pensieri del viaggio di ritorno. Tutto quell’entusiasmo e quella voglia di fare cose nuove che è fondamentale in questo mondo. E poi intendiamoci, la cosa bella delle fiere è anche rivedere amici e conoscenti che gravitano attorno al mondo del fumetto. Soprattutto nel campo del fumetto indipendente, dove ci si aiuta l’un l’altro senza avere invidie. Questa è in fondo, la cosa migliore che mi rimane dopo ogni manifestazione. Anche se… Anche se. Confesso ches pecialmente durante la fiera, tanti dubbi mi hanno attanagliato e stritolato come un nugolo di serpenti. Ogni tanto ho come l’impressione che tutto l’impegno e la passione che ci metto non portino a granché. Magari non sono uno sceneggiatore così interessante, il che potrebbe anche essere probabile. Però al tempo stesso sto diventando sempre più ipercritico nei confronti di me stesso, e non riesco a osservare le cose con oggettività. Non so, forse è solo la stanchezza. E la lamentosità di cui sopra! 😉
In ogni caso di nuove conoscenze spero di farmene anche al prossimo evento, l’edizione primaverile di Romics! Dal 4 al 7 aprile in quel di Roma… Inizio già ad aspettarvi! 😉
E ovviamente, sola valanga di foto per voi!
A presto!
MDV