E anche questa Torino Comics è andata. Mi ha spossato decisamente più del previsto, ma devo dire che se non altro le soddisfazioni non sono mancate.
La fiera non l’ho minimamente visitata, ma tanto non mi interessava. E’ parecchio povera di contenuti editoriali che non valeva la pena farsi un giro. C’è da dire che il padiglione 2 del lingotto è sicuramente un’area grande e attrezzata per un più tranquillo passaggio delle persone, quindi in questo c’è sicuramente un segno più. Parlo quindi di quello che ho visto e provato sulla mia pelle! (e sulle mie occhiaie, come potete vedere da questa oscena selfie fatta tipo domenica pomeriggio. Dopo averla vista mi hanno preso nel cast del remake di “Noi i ragazzi dello zoo di Berlino”).
Dicevo, la mancanza di editori si fa sentire. Mancavano, su tutti, Panini e Bao. Se quest’ultima era presente in forma mascherata grazie ai mitici ragazzi della fumetteria Guruguru che hanno istituito un vero “Bao Point”, alla Panini hanno addirittura avuto l’idea di sguinzagliare Leo Ortolani in città qui a Torino… Ma non in fiera! Ovvero alla fumetteria Popstore per una presentazione. Non posso non pensare che non sia stato fatto apposta. Chissà come mai, visti i rapporti IDILLIACI con gli organizzatori di Torino Comics. Ma questa è un’altra storia…
L’organizzazione ha un po’ latitato su altri aspetti come la mancanza degli annunci in filodiffusione nel padiglione (stendiamo un velo pietoso sulle motivazioni…) o il non aver segnalato una biglietteria semivuota dall’altra parte del lingotto (relegando a ore di coda il 90% dei visitatori che non lo sapevano). Poi la brochure inutile senza orari delle sessioni firme e tutta un’altra serie di piccole cose che sicuramente possono minare un po’ l’esperienza.
Lo ripeto da tempo: l’unica cosa che si ingrossa ogni anno della fiera (a parte gli stand delle varie scuole) è l’area Cosplay, gestita alla grande dalla Cospa Family. Quest’anno un intero padiglione a parte è stato adibito solo per la gara della domenica e questo la dice lunga sulla grandezza dell’evento. Inoltre trovo azzeccata l’idea di separare bene le due cose, anche qui per permettere una maggiore fruizione della fiera per coloro a cui non interessa il cosplay e viceversa per chi invece è lì solo per quello. Questo fa si che non ci sia troppo casino! (Tremo ancora al ricordo di Cartoomics e delle cover band).
Lo dico? Lo dico: Torino si meriterebbe di più a livello di eventi fumettistici. Cazzo, abbiamo un salone del libro gigantesco e di livello internazionale, possibile che non si possa organizzare una convention fumettistica più interessante? Dove se pago 12 euro per entrare non trovo stand di cioccolato e caramelle ma novità editoriali? Autori? Piccole realtà indipendenti?
Insomma, io vedo un certo sforzo per cercare di risollevare le sorti di questo evento, ma è poco. Troppo poco. E contate che questa doveva essere l’edizione dei 20 anni…
A livello personale ci sono molte notizie positive. La prima a livello fumettoso è che siamo arrivati al sold out del primo volume norbesco. A questo punto bisogna aspettare le ristampa! In un’intervista che ha visto anche me protagonista sul sito de Lo Spazio Bianco (qui il link) è stata già annunciata la modalità di ristampa, ma attendo ancora un pochino prima di spifferarlo ai quattro venti del web. Più che altro perché stiamo aspettando un’importante risposta, che spero non tardi troppo! Su un’autrice per me mitica che vorremmo facesse una piccola parte nella ristampa stessa… Poi c’è stata la convivenza con la Manfont che è stata più che piacevole e mi ha ricordato come sia bello lavorare con al fianco persone che stimi e con cui ti diverti un mondo. Si riesce a passare sopra a tutta la stanchezza, che spesso magari ti porta a qualche piccolo momento di nervosismo. Dovrei imparare a controllare meglio questo aspetto, ma in quest’ultimo periodo sono davvero un po’ schizzato.
Passerà.
E poi ho avuto la possibilità di conoscere diverse nuove persone e nuovi autori, tra cui i grandi David Messina e Sara Pichelli che sono stati allo stand Manfont a sketchare e scherzare senza pietà! Ecco, quello che apprezzo di questi grandi del fumetto (perché questo sono, alla fine) è proprio la spontaneità e la tranquillità. Laddove invece molti esserini se la prendono o diventano acidi per niente… Ma tant’è. Non faccio nomi e cognomi sull’essere più sbeffeggiato di Torino Comics… Capitasse mai pure lui su questo blog. E non posso nemmeno dire “eh, ma tanto lo sa” perché non se ne rende nemmeno conto. O forse si?
In ogni caso, massima emozione per la (fugace) presentazione con la leggendaria Silvia Ziche! Mio mito disneyano (indimenticabile la saga del Papero del Mistero, per dirne una delle tante). Ero davvero un po’ teso, e ha anche apprezzato il nostro Norby!
Insomma, grandi soddisfazioni e speriamo continuino. Perché dopo le soddisfazioni dell’anima arriveranno anche quelle più materiali dico io… Ahah! Certo se volevo soprattutto queste dovevo scegliere di lavorare in banca probabilmente. Ma poi avrei cercato altro, mi conosco. E il fumetto, scrivere e soffrire sul fumetto… E’ proprio quel qualcos’altro che ho cercato per tanti anni e che mai cambierei.
Vi lascio con un po’ di foto e… Alla prossima e buona Pasqua!
Marco